Gaza, due anni all’inferno: aiutiamo con più forza Medici Senza Frontiere.

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In memoria di Mauro Del Corno

Più di 64.000 persone sono state uccise, tra cui 20.000 bambini. Il bilancio è probabilmente molto più alto, considerando che molte altre persone potrebbero essere rimaste intrappolate sotto le macerie.

Non c’è nessun luogo sicuro a Gaza. Anche se le strutture sanitarie dovrebbero essere protette, gli ospedali sono stati bombardati e le strutture mediche sono state saccheggiate, mettendo in pericolo la vita di personale e pazienti. Oggi nessun ospedale a Gaza è pienamente funzionante. Quelli che rimangono parzialmente operativi sono sovraffollati e gravemente carenti di forniture salvavita.

Sono stati uccisi 15 operatori di Medici Senza Frontiere dall’inizio del conflitto.

A Gaza la situazione è ormai irreversibile. Nei volti dei colleghi palestinesi e dei pazienti che MSF cura leggiamo la perdita di ogni speranza. I bombardamenti continuano a colpire abitazioni, ospedali e persone innocenti.  

Gli ospedali parzialmente funzionanti in tutta la Striscia sono allo stremo, a causa della grave mancanza di personale, forniture e carburante, mentre i pazienti affrontano ostacoli immensi per raggiungere le strutture sanitarie, arrivando spesso troppo tardi e in condizioni critiche.

Nella parte meridionale di Gaza, le équipe di MSF continuano a fornire grazie al vostro aiuto cure mediche essenziali. A Khan Younis, all’ospedale Nasser dove MSF gestisce anche tre centri di assistenza sanitaria di base. Nella zona centrale, dove MSF sostiene il pronto soccorso e la clinica per il trattamento delle ferite dell’ospedale Al-Aqsa e gestisce due ospedali da campo a Deir Al-Balah.

La Fondazione Il Fatto Quotidiano in queste ore drammatiche sostiene Medici Senza Frontiere. Il tuo aiuto è essenziale. Dona ora per sostenere cure mediche, acqua, vaccinazioni e la dignità di chi non ha più nulla. Ma soprattutto insieme porteremo umanità e speranza.

In memoria di Mauro Del Corno

In questi giorni Mauro Del Corno sarebbe sceso (ancora) in piazza per Gaza. In redazione avrebbe seguito le notizie di cronaca che arrivano dalla Striscia grazie al lavoro dei colleghi locali, uccisi a centinaia mentre facevano il proprio lavoro. E sui social avrebbe smascherato i balbettii dei leader politici incapaci di azioni concrete e parole chiare contro l’intervento militare di Israele e l’orrore del genocidio nei confronti del popolo palestinese. Gaza era per lui un assillo da molto prima che la portata estrema di quello che sta succedendo dal 7 ottobre 2023 fosse sotto gli occhi di tutti. Purtroppo non ha fatto in tempo a spendersi per sostenere gli attivisti della Flotilla perché è mancato improvvisamente all’inizio di agosto.
In memoria di Mauro e del suo impegno, la Fondazione il Fatto Quotidiano ha deciso di dedicare alla sua memoria la nuova raccolta fondi per supportare le attività di Medici senza frontiere a Gaza.

Gaza, due anni all’inferno

Raccolta a sostegno di Medici Senza Frontiere

Abbiamo avviato la quarta raccolta fondi per dare una mano agli operatori sanitari di MSF che stanno tentando disperatamente di salvare vite umane.

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