Fuga ad Alcatraz, il documentario, dal 20 gennaio su TvLoft

Un viaggio nella memoria che ripercorre i primi 40 anni anni di Alcatraz, la Libera università sulle colline umbre, vicino a Gubbio, dove la famiglia Fo ha creato un’esperienza straordinaria: l’incontro di passato e presente nel segno dell’accoglienza, dagli artisti ospiti e amici di Jacopo, Dario e Franca, ai rifugiati ucraini in fuga da Kiev.

 

Il trailer del documentario realizzato da Loft Produzioni in collaborazione con la Fondazione il Fatto Quotidiano e la Fondazione Fo Rame.

 

Alcatraz, la Libera università fondata da Jacopo Fo esattamente quarant’anni fa, è “la prigione da cui nessuno vuole scappare”, un paradiso di silenzio affacciato sulla valle di Santa Cristina, a Gubbio, che sfugge alle definizioni e che nei decenni si è declinato in cento modi. Per alcuni mesi, all’inizio del 2022, immediatamente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze russe, è stata la casa di 26 rifugiati, che sono arrivati in Umbria grazie alla collaborazione tra la Fondazione il Fatto Quotidiano e la Fondazione Dario Fo e Franca Rame.

Le vite di Liza, Lena, Nina, dei loro bambini e di tutti gli altri s’incontrano con quelle di Jacopo, Dario e Franca e di moltissimi artisti che hanno popolato le stanze della libera Università: da Paolo Rossi ad Alessandro Baricco, da Patch Adams a Miloud Oukili, l’artista che ha salvato decine di orfani dai sotterranei di Bucarest. Sono loro, insieme a Dario e Franca, a raccontare nel documentario Fuga ad Alcatraz, grazie al prezioso repertorio messo a disposizione dall’Archivio Fo-Rame, la storia di questa esperienza indefinibile e irripetibile mentre Alcatraz ospita i rifugiati ucraini, ancora sconvolti per quello che hanno visto e vissuto. “Nessuno ci aveva avvertiti. Anche se lo racconto, non si può immaginare cosa si prova quando arrivano i soldati, quando vedi un bambino morto abbandonato in un giardino. Tutto quello che in una vita intera hai fatto e sognato sparisce”, spiega Lena davanti alla telecamera.

Insieme a Mattea Fo, figlia di Jacopo e presidente della Fondazione che porta il nome dei suoi nonni, e a suo marito Stefano Bertea, ci sono i volontari di tutta la valle che raccontano la storia di un’accoglienza bellissima e complicata; ci sono i rifugiati che ripercorrono le tappe di un viaggio di paura e incredulità fino al porto sicuro delle valli umbre; ci sono Jacopo Fo e Gad Lerner che ricordano insieme la loro giovinezza di militanza politica e l’arrivo di Jacopo a Santa Cristina.

Fuga ad Alcatraz, a cura di Marta Cosentino e Silvia Truzzi con la partecipazione di Gad Lerner, è stato realizzato da Loft Produzioni in collaborazione con la Fondazione il Fatto Quotidiano e la Fondazione Dario Fo e Franca Rame: è disponibile gratuitamente su tvloft.it, su app TvLoft e sul canale YouTube del Fatto Quotidiano.

Condividi
News

L’iniziativa di un lettore del Fatto per dare “Un calcio a Gomorra”

Luigi Aliberti, 78 anni, malato di Sla, ha indetto con la sua società sportiva una competizione under 14 in 4 paesini del Salernitano, per supportare la raccolta fondi della nostra Fondazione in favore del rione Fiori, Secondigliano

Continua
News

8 marzo: quattro squadre femminili in campo per il rione Fiori

Un torneo benefico voluto dall’ASD, con il sostegno di Round Table, associazione napoletana di giovani filantropi, per promuovere la raccolta fondi “Un calcio a Gomorra”, il progetto sostenuto dalla Fondazione il Fatto Quotidiano

Continua
News

Su Rai3, un servizio sul progetto Secondigliano della nostra Fondazione

“Qualcuno ha detto che la storia del calcio si riscrive ogni volta che un bambino rincorre un pallone, quella che qui si vuole riscrivere è la storia di un quartiere intero”. Le telecamere del servizio pubblico sul campetto Emilia Laudati

Continua